Ancora sui keimelia: potenza comunicativa e difficoltà di datazione delle figurine ‘d’antiquariato’ nei contesti votivi della Sicilia

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Marina Albertocchi

Abstract

La presenza di oggetti più antichi del loro contesto di ritrovamento, noti come cimeli, keimelia o aphidrumata, coinvolge diversi bacini geografici del mondo greco in tutti i periodi cronologici. A tale fenomeno sono state date di volta in volta spiegazioni diverse a seconda del contesto. Concentrandoci sulle terrecotte, passeremo in rassegna i casi più significativi individuati in Sicilia, cercando di capire se sia possibile suggerire una chiave interpretativa unitaria alle azioni rituali che hanno coinvolto figurine più antiche del loro contesto. Si presterà attenzione anche al particolare posizionamento delle offerte coroplastiche (generalmente isolate), che spesso viene associato all'antichità dell'oggetto stesso, enfatizzando la memoria suscitata dalla sua presenza.
Infine, si evidenzierà come la datazione delle statuette considerate debba essere sempre valutata con attenzione, dato il carattere di produzione in serie di questi oggetti, che riproducono prototipi risalenti a molto tempo prima.


I contributi pubblicati in questo volume sono stati presentati al Convegno Internazionale “What Can Terracottas Tell Us: Coroplastic Polysemy in the Ancient Mediterranean” (Cagliari - Cittadella dei Musei, 10-12 novembre 2022) organizzato sotto la direzione scientifica di Romina Carboni, Claudia Cenci e Nicola Chiarenza.

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Come citare
Albertocchi, M. (2024). Ancora sui keimelia: potenza comunicativa e difficoltà di datazione delle figurine ‘d’antiquariato’ nei contesti votivi della Sicilia. O T I V M, 17(17). https://doi.org/10.5281/zenodo.14917498
Sezione
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